Diabete nei cani: complicanze che è possibile evitare curando l’alimentazione
28 Marzo 2022
3 minuti
Le Malattie ortopediche dello sviluppo e l’Osteoartrite costituiscono circa il 25% dei motivi per cui i pazienti di specie canina e felina vengono portati in visita dal Veterinario.
Di queste visite il 70% è imputabile a patologie dello scheletro appendicolare (insieme delle ossa degli arti e delle cinture: scapolare e pelvica), di cui il 20% è di origine dietetica.
Un dato allarmante è che una percentuale superiore al 22% si riscontra in cani con meno di 1 anno di vita e appartenenti a razze grandi/giganti.{{1}}{{2}}
Sappiamo che gli errori dietetici possono contribuire all’insorgenza dei disordini osteoarticolari nel cane e nel gatto e che le principali cause di malattia scheletrica correlata alla nutrizione sono fondamentalmente tre: carenza di calcio e vitamina D, eccesso di calcio e vitamina D ed un eccesso di energia.
Ilustreremo di seguito le patologie scheletriche di origine nutrizionale con maggior incidenza e faremo un breve accenno ad altre di più raro riscontro.
OSTEOCONDROSI
L’osteocondrosi (OC) è un’alterazione del normale processo di ossificazione encondrale del cucciolo, meccanismo attraverso il quale la cartilagine a livello dell’epifisi (estremità delle ossa lunghe) e della fisi di accrescimento viene trasformata gradualmente in osso.
L’OC ha un’eziologia multifattoriale ed tra i fattori di rischio si annoverano: l’ereditarietà, il rapido accrescimento, la dieta ed i traumi.
Si è ipotizzato come l’iperalimentazione possa esitare in elevati livelli di ormone della crescita, IGF-1, ormoni tiroidei ed insulina con conseguente stimolazione della differenziazione e proliferazione dei condrociti (cellule della cartilagine) e relativa sollecitazione della fisi di accrescimento (area dell’osso dove avviene la crescita).{{3}}
L’eccessivo incremento ponderale dovuto alla sovralimentazione predispone lo sviluppo di Osteocondrosi in quanto l’aumento della massa muscolare e del peso sovraccarica biomeccanicamente le superfici articolari, ancora strutturalmente deboli {{4}}.
Svariati studi eseguiti sopratutto su cuccioli di razza Alano, dimostrano che una dieta con elevato contenuto in calcio e/o vitamina D può essere associata allo sviluppo di patologie ortopediche come l’Osteocondrosi. {{5}}{{6}}
Quando quest’ultima interessa la cartilagine articolare comporta lo sviluppo di aree di inspessimento focali che sono soggette a lesioni (in quanto più deboli) fino alla formazioni di lembi cartilaginei (flap), in questo caso parliamo di Osteocondrite dissecante (OCD).
Quando l’OC colpisce la cartilagine delle fisi di accrescimento si può avere come conseguenza la crescita irregolare del raggio osseo interessato con sviluppo di deformità ossee, tra cui la più frequente è la “Sindrome del radio curvo”. Questa patologia interessa in genere cuccioli tra i 4-6 mesi di età ed è causata da una chiusura prematura della fisi di accrescimento distale dell’ulna (responsabile per il 90% della sua crescita in lunghezza).
L’ulna, più corta, agisce sul radio come la corda tesa di un arco costringendolo, nella porzione più distale, ad un deviazione in procurvato, valgismo e torsione esterna della mano. I soggetti affetti presenteranno una zoppia di grado variabile in funzione della severità della deformità, dolorabilità a carico delle articolazioni a monte e a valle della deformità (in seguito alla sviluppo di incrongruenza articolare), conseguente futuro sviluppo di osteorartrosi di grado variabile.
L’Osteocondrite dissecante rappresenta il 9% dei disturbi ortopedici in cani sotto l’anno di età {{7}} colpisce maggiormente i maschi di cani di razza grande e gigante; nel 66% dei casi è colpita più di una articolazione e nel 5 % ne sono interessate tre. {{8}}{{9}}
Le articolazioni colpite sono la spalla, il gomito, il garretto, il ginocchio e infine il sacro {{10}}{{11}}
Nell’OCD le prime fasi della malattia sono asintomatiche e sono caratterizzate da un inspessimento della cartilagine articolare in assenza di evidenze radiografiche. La fase successiva, dove avremo la formazione del lembo cartilagineo, i soggetti presentano una zoppia da lieve a moderata a insorgenza improvvisa. Nei casi in cui la patologia interessi entrambi gli arti (anteriori o posteriori) si evindezierà un andatura incerta a piccoli passi e una riluttanza al movimento a causa del dolore.{{12}}
IPERPARATIROIDISMO SECONDARIO NUTRIZIONALE
L’Iperparatoroidismo secondario nutrizionale è un affezione scheletrica secondaria all’assuzione di una dieta non bilanciata a base soprattutto carnea o di suoi derivati, tale per cui è stata anche definita “Sindrome della dieta totalmente carnea”.
I soggetti colpiti sono cani e gatti in accrescimento, con un incidenza della patologia estremamente ridotta e pari allo 0.15%. {{13}}
L’assunzione di una dieta prettamente carnea comporta un ridotto apporto di calcio e un eccesso di fosforo, le ghiadole Paratiroidi aumentano la produzione del Paratormone che provoca una mobilizzazione del calcio dalle ossa, un suo riassorbimento a livello renale e un aumento di sintesi di 1,25- (OH)2 D, forma attiva della Vitamina D.
La sequela degli effetti generati in risposta al deficit di Calcio esita in fratture (causate dall’indebolimento dell’osso secondario alla mobilizzazione da esso del calcio) localizzate a livello di rachide e bacino; a livello delle ossa lunghe la localizzaizone delle fratture patologiche avviene in prevalenza a carico della zona metafisaria (area di passaggio tra la porzione lunga dell’osso e le estremità) ed epifisaria (estremità dell’osso). L’animale si presenterà riluttante al movimento a causa del dolore dovuto alle fratture patologiche, con uno sproporzionato sviluppo dell’addome a causa del ritardo di crescita scheletrico in proporzione a quello dei tessuti molli. {{14}}
Nei casi più gravi potrà presentarsi una paralisi posteriore per localizzazione della frattura a livello della colonna vertebrale, stipsi conseguente a restringimento del canale pelvico come esito di fratture malunite.
OSTEOPATIA METAFISARIA
L’Osteopatia metafisaria (conosciuta anche come “Osteodistrofia ipertrofica”) è una patologia infiammatoria ossea del cucciolo in accrescimento caratterizzata da dolore e gonfiore delle metafisi delle ossa lunghe. Vengono colpiti i cani di razza grande e gigante soprattutto di razza Alano, Pastore tedesco, Weimaraner, Setter inglese e Irish wolfhound {{15}}, ma sono stati segnalati casi anche in altre razze di media e piccola taglia. {{16}}
I segni clinici si manifestano generalmente all’età di 3-4 mesi e sono rappresentati da zoppia, abbattimento, anoressia e nei casi più gravi interessamento dell’apparato gastroenterico, respiratorio e del sistema nervoso. {{17}}
La causa della malattia resta ancora sconosciuta e le iniziali teorie che ipotizzavano una carenza di vitamina C ed ipernutrizione ad oggi non sono state confermate. {{18}}
Alcuni autori hanno ipotizzato cause quali l’infezione da Escherichia coli o dal Virus del Cimurro, successivamente smentite da altri. {{19}}
E’ descritto un caso dove un’intera cucciolata di Weimaraner ha contratto la malattia in seguito all’inoculazione di un vaccino tetravalente. Lo studio ha evidenziato come la vaccinazione possa rappresentare un fenomeno scatenante per lo sviluppo della malattia per la presenza di particolari alleli (copie dello stesse gene) nel DNA di questa razza.{{20}}
RACHITISMO
Il Rachitismo è una malattia rara che colpisce cani e gatti in accrescimento appartenenti a razze di taglia medio-grande.
Tra le varie cause si annoverano l’insufficiente apporto di Vitamina D o Fosforo, carente assorbimento di Vitamina D dall’intestino, alterazioni genetiche che inducono un insuficiente sintesi di Vitamina D a partire dal Calcio assunto con la dieta, squilibri di Calcio-Fosforo {{21}}
Uno studio scientifico condotto su cuccioli di Alano alimentati con diete contenenti un eccessivo apporto di Calcio ha evidenziato la presenza di alterazioni radiografiche sovrapponibili a quelle riscontrate nel Rachitismo. {{22}}
Il ridotto apporto di vitamina D con la dieta determina una mancata mineralizzazione (deposizione di Calcio) dell’osteoide (sostanza pre-ossea non calcificata).I pazienti affetti presentano ingrandimento della metafisi (area di passaggio tra la porzione centrale dell’osso e le estremità) delle ossa lunghe che risultano dolenti alle manipolazioni.
A causa delle fratture patologiche che posso interessare le ossa lunghe e le coste, i pazienti affetti possono presentare riluttanza al movimento e incapacità a mantenere la stazione quadrupedale. Talvolta possono rendersi evidenti delle deviazioni assiali (deformità) conseguenti a malunione di fratture patologiche o a prematura chiusura di fisi, soprattutto di quella ulnare distale.{{23}}
Conclusioni
La maggiorparte delle patologie sopra citate presenta un’ eziologia multifattoriale, in cui la dieta rappresenta solo una delle innumerevoli cause.
Alcuni di questi disturbi (Rachitismo e Iperparatiroidismo secondario nutrizionale) annoverano come fattore scatentante uno squlibrio dietetico.
Ne consegue che , in determinate condizioni, la sola correzione dietetica rappresenti la terapia necessaria ai fini di ripristinare l’integrità scheletrica.
Quali fattori possono determinare l'insorgenza di queste patologie ?
una dieta non bilanciata
una somministrazione eccessiva di calcio
Il peso e taglia dell'animale , quindi la razza e la genetica
una carenza di vitamina D
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Bibliografia
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